La Pimpa cambia look

Il restyling dell’identità e dei prodotti editoriali della Pimpa. Un nuovo abito per il grande classico dell’infanzia a firma Altan.
Il personaggio. Si può davvero cambiare la Pimpa?
Abbiamo conosciuto Francesco Tullio Altan al Maxxi, in occasione della mostra Pimpa Cipputi e altri pensatori, per la quale abbiamo partecipato alla realizzazione di allestimento e catalogo.
Quando Franco Cosimo Panini, editore di Pimpa, ci ha chiesto di rivederne l’impianto identitario ci siamo domandati: come si può intervenire su un grande classico preservandone l’iconicità e il ruolo nell’immaginario collettivo?
Si può davvero cambiare la Pimpa? Perché, che la si chiami “la” Pimpa o solo “Pimpa” non esiste bambino che non conosca la simpatica cagnolina a pois.
Con questa premessa ci siamo rimboccati le maniche, determinati, come dice Altan a “fare le cose per bene”.
Il logo
Il mondo della Pimpa vanta una vastissima produzione editoriale. Siamo dunque partiti dal materiale a nostra disposizione indagando il risultato di anni di stratificazioni. La scelta iniziale di non intervenire sul logo è stata presto sostituita dall’idea che la Pimpa avesse bisogno di rinnovarsi, senza però perdere la sua eredità visiva. E così ha preso forma il nuovo logo, un ritorno alla semplicità delle linee e dei colori della Pimpa delle origini.
L’outline nero del logo originale è stato eliminato in favore di una versione monocolore. Siamo intervenuti sulla struttura ridisegnando le lettere, abbiamo aperto gli occhielli della “P” e della “A” e corretto la centratura della “i”. Il risultato è un logo più moderno, disegnato per rinnovare l’identità senza sacrificare la riconoscibilità del marchio originale.
La firma di Altan è sempre presente, allineata a destra e ridimensionata in proporzione con l’insieme. I colori, oltre al nero, sono quelli di Pimpa: il rosso dei pallini e il giallo dei contorni interni.
L’intervento ha riguardato anche il logo dell’editore, presente insieme al brand in tutti i prodotti. Il classico sole di Franco Cosimo Panini è stato ripreso dalla matita di Altan e personalizzato in chiave Pimpa.





La tipografia
Oltre al redesign del logo, il nostro intervento si è concentrato nel dare uniformità e rendere più funzionale e riconoscibile il catalogo e l’immensa produzione editoriale.
Da qui la scelta di battezzare un font unico per tutti i prodotti editoriali Pimpa, che potesse adattarsi a tutti i titoli e alla diverse esigenze comunicative date dalla varietà della produzione, che spazia dai classici minicubetti in cartonato agli albi da colorare. La scelta è caduta su Vag Rounded Next di Monotype , versione estesa del classico anni Settanta Vag Rounded, già presente nella produzione Pimpa.
Questa versione include una variante maggiore di pesi e di glifi. Il set presenta inoltre l’alternativa della “a” minuscola a doppio livello, che ci permette di utilizzarlo seguendo le indicazioni di leggibilità previste nella fascia di età 6-8 anni.


In abbinamento al Vag Rounded Next abbiamo scelto di valorizzare la grafia di Altan, parte integrante delle storie di Pimpa. Nasce così Altan Sans, realizzato in collaborazione con Officine Bolzoni, un font completo realizzato sulla base della calligrafia originale di Altan, uno strumento in più a supporto del nuovo impianto grafico.
Altan Sans dispone di diverse alternative contestuali, che lo rendono più fluido e leggibile rispettando le caratteristiche della scrittura a mano.


Mettere in ordine
Una parte molto consistente del nostro intervento ha riguardato la catalogazione della produzione editoriale, in particolare la scelta degli elementi da privilegiare in un’ottica di uniformità e riconoscibilità.
Un’attenta analisi del catalogo ha determinato la scelta di suddividere il mondo di Pimpa di aree di interesse, o più semplicemente macrocollane. Le macrocollane sono state definite sulla base delle attività proposte nei singoli prodotti editoriali.



«Pimpa, si sa, è sempre molto indaffarata.
Per questo, mentre progettavamo la nuova organizzazione del catalogo ci siamo chiesti:
perché non affidare a lei la direzione generale?
Così sono nate le 5 macrocollane Pimpa.»
Teresa Panini CEO Franco Cosimo Panini
Collane
Tutte le copertine sono state ridisegnate e ripensate per rispettare i criteri di visibilità e uniformità. È stata definita una proporzione fissa tra logo, titolo e firma, che si adatta alle diverse esigenze comunicative dei singoli prodotti, ma preserva l’uniformità visiva comune a tutta la produzione.
Lo spazio in quarta di copertina è stato redistribuito. Sono state introdotte informazioni importanti e alcune novità, come il logo delle macrocollane e, dove possibile, una breve bio con autoritratto dell’autore.
I pallini, elemento iconico del personaggio, sono i protagonisti della nuova identità visiva di Pimpa. La scelta di inserirli in costa e nei risguardi è nata dall’esigenza di rendere più riconoscibili i prodotti Pimpa. In questo modo i volumi, posizionati l’uno accanto all’altro, creano della aree visive uniformi e identificabili con maggiore facilità.





«Pimpa non sarebbe “la Pimpa”, senza i suoi pallini.
Sono un elemento vivo e imprevedibile.
A volte parlano, cantano e altre volte scappano o volano via.
Se un libro è bianco a pallini rossi, non può essere altro che Pimpa.»
Margherita Vecchiati, Editor
Leggere che piacere
Gli interni sono stati completamente rivisti. Ogni pagina è stata suddivisa in elementi modulari, le cui proporzioni sono state pensate per facilitare la lettura. La struttura modulare permette di avere sempre a disposizione una serie di soluzioni adattabili a tutte le esigenze di formato, soprattutto per quanto riguarda la relazione tra testo e illustrazioni.
È stato introdotto il minuscolo e il testo è stato pulito da elementi in eccesso che rendevano più difficoltosa la lettura autonoma per le fasce di età di riferimento. Oltre ad avere stabilito una dimensione fissa per il font, abbiamo lavorato sul rapporto tra corpo font e interlinea, così da avere testi più leggibili, sia che si tratti di frasi brevi o di intere pagine.




Fare le cose per bene
Il lavoro svolto sul catalogo e sull’identità visiva di Pimpa è stato portato avanti con l’idea che dovesse essere qualcosa di progettato per durare nel tempo. Pimpa è un personaggio iconico, la cui immagine è ormai fissa nell’immaginario collettivo. Allo stesso modo l’impianto visivo che l’accompagna deve poter rispettare questa iconicità.
Per questo abbiamo realizzato un manuale di stile che definisce non solo l’introduzione dei nuovi elementi, ma è un vero e proprio manuale di istruzioni dell’universo Pimpa. Progettato per durare e adattarsi alle esigenze di crescita di un personaggio che ha ancora molto da raccontare.


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