Ci siamo rifatti la «B». Una per ogni occasione

La nuova identità di Bunker, 12 «B» disegnate per noi da Luca Barcellona.
Ogni tanto a noi di Bunker piace cambiare, e dopo sei anni abbiamo deciso di mandare in pensione la nostra B in letterpress. Per il nostro nuovo logo è stato naturale rivolgerci a Luca Barcellona, grande amico e compagno di avventura in Lazy Dog Press, col quale collaboriamo attivamente ormai da qualche anno.
Inizialmente abbiamo chiesto a Luca di proporci 3 nuove B, ma lui, che ci conosce bene, ne ha pensate 12: perché Bunker ha molte anime, e molte sfaccettature, quindi perché non avere un cappello per ognuna di esse?
Così è nata la nuova identità di Bunker: tante B, ognuna con la sua personalità, che vedrete alternarsi sul nostro sito e sulle nostre pagine social. Un nuovo logo che rispecchia la ricchezza progettuale di quello che succede qui. Perché a noi di Bunker piace il movimento, rinnovarci, cambiare e non smettere mai di guardare il mondo con occhi nuovi!


Una B è una lettera, sì, ma che forma ha?
Quella che fa un bambino, quando prende in mano un pennarello? No, quella è la forma, scheletrica, con le due pance, che gli hanno insegnato e che cerca di replicare. A volte una delle due pance è esageratamente più grossa, Hermann Zapf per spiegare le proporzioni corrette diceva di «non disegnare una B incinta!». Sarebbe interessante sapere qual è la forma che il bambino disegnerebbe pensando a una B, libero da condizionamenti. Sicuramente sarebbe qualcosa di sorprendente, magari di organico, magari fatta da due animali... Una lettera, per quanto mi riguarda, è un’immagine, e nella calligrafia prende forme diverse a seconda del periodo storico, dello strumento che si utilizza e addirittura della velocità di esecuzione o della carta su cui viene scritta. Ecco quindi che la B prende forme completamente differenti, esattamente come diverse sono le personalità degli amici di Bunker.
— Luca Barcellona


Al nuovo logo abbiamo abbinato il carattere Forma, di David Jonathan Ross e Roger Black, redesign dell’originale della fine degli anni Sessanta di Aldo Novarese, per fonderia Nebiolo. I biglietti da visita sono stati realizzati in letterpress da Anonima Impressori su carta Colorplan in 4 combinazioni.


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